Secondo una nota pubblicata dall'Istituto, l'impatto della stazione spaziale cinese Tiangong-1 potrebbe coinvolgere parte della nostra nazione, più nello specifico quella compresa tra Emilia-Romagna e Lampedusa. L'istituto ha illustrato anche in che modo potrebbe avvenire l'impatto del satellite, quali sarebbero i rischi e dove potrebbero finire i frammenti.
Tiangong-1: il satellite cinese in caduta libera sull'Italia
Purtroppo, non sono ancora certi né il punto di impatto e né la traiettoria esatta del rientro poiché questi dettagli saranno disponibili soltanto 36 ore prima della caduta della stazione cinese. Nel caso fosse l'Italia, addirittura, la conferma dell'impatto arriverebbe 40 minuti prima. Tiangong-1 è stata la prima stazione spaziale cinese lanciata in orbita il 29 settembre 2011.
Dopo due mesi, il veivolo spaziale è stato raggiunto e agganciato dalla navicella Shenzhou-8. Successivamente, i primi 3 astronauti sono saliti a bordo nel giugno 2012 trascorrendo 9 giorni e mezzo, trasportati dalla navicella Shenzhou-9. Il secondo ed ultimo equipaggio di 3 astronauti, giunti con la Shenzhou-10, sono arrivati nel giugno 2013 dove hanno trascorso 11 giorni e mezzo.
Da allora, il satellite Tiangong-1 è stato utilizzato per effettuare una serie di test tecnologici con un rientro fissato a fine missione presso la South Pacific Ocean Unpopulated Area (SPOUA), dove risiedono i satelliti "morti". Purtroppo, il 16 marzo 2016, il centro di controllo ha perso il comando della stazione, quindi non hanno potuto più impartire comandi al veicolo.
In questo modo, Tiangong-1 ha perso progressivamente quota e fra qualche giorno precipiterà sulla Terra senza controllo dato che i motori non possono essere più avviati da remoto. Quello di Tiangong-1 non è sicuramente il primo evento del genere che accade. Difatti, i rientri senza controllo avvengono in media una o due volte all'anno.
Cosa succederà durante la caduta e i probabili rischi
La buona notizia è che in oltre 60 anni di attività spaziale, nessuno si è mai ferito per il rientro incontrollato di un veicolo del genere. Durante la caduta, gran parte della massa del satellite si vaporizzerà ad alta quota ma, se vanta una costruzione o delle componenti in acciaio, titanio o leghe speciali, è possibile che cadano sul suolo frammenti solidi a una velocità importante.
In questo momento, sono due i principali potenziali rischi che potrebbe portare la Tiangong-1: meccanico e chimico. Nel primo caso ci sono pericoli che i frammenti del veivolo spaziale possano urtare a grande velocità su auto in movimento, palazzi/case e persone. Nel secondo caso, invece, a bordo dovrebbero trovarsi 230 kg di tetrossido di azoto e 120 kg di monometilidrazina, sostanze molto tossiche per la salute.
La caduta incontrollata della stazione Tiangong-1 è finita nel mirino dei radar di alcuni scienziati tedeschi che hanno deciso di riprenderla. In particolare, i ricercatori della Fraunhofer Institute for High Frequency Physics and Radar Technology di Watchberg, in Germania, hanno utilizzato il radar TIRA (Tracking and Imaging Radar) - uno dei più potenti al mondo per la visione nello spazio - per monitorare il satellite che si trovava nel punto della sua orbita più vicino alla Terra.
Secondo gli scienziati, la stazione spaziale cinese riesce a completare una rotazione ogni 2 minuti e 43 secondi, almeno al momento della cattura delle immagini. Ciò, però, costringe al Joint Space Operations Center (JSpOC) di rivedere le stime del suo rientro.
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